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Diverticolite: cos’è e cosa non mangiare.

L’AUTORE

La diverticolite è una malattia molto diffusa nei paesi più industrializzati e colpisce maggiormente adulti e anziani. Oltre ad una predisposizione genetica, alla base c’è sempre una dieta non equilibrata. Ma di cosa stiamo parlando? E che legame c’è con l’alimentazione?

 

COS’È LA DIVERTICOLITE?

Per diverticolite si intende un’infiammazione dei diverticoli, ovvero una sorta di sacche che ricordano dei palloncini.

L’area interessata è il colon, l’intestino grasso.

I diverticoli del colon si insediano in seguito a un difetto nello spesso strato muscolare mediano dell’intestino.

Come si manifestano?

Chi ne soffre lo scopre per via di dolori e sensibilità nella parte inferiore sinistra dell’addome e con l’insorgenza della febbre.

Ci si può accertare della diagnosi con i risultati di una tomografia computerizzata; una volta scomparsi i dolori causati dalla diverticolite, si procede con una colonscopia.

Una diverticolite lieve, basta trattarla con riposo, mentre i pazienti con sintomatologia più  grave richiedono il ricovero ospedaliero e in seguito il trattamento con antibiotici per endovena e, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.

I sintomi della malattia diverticolare sono disparati:

  • sensazione di fastidio e dolore addominale;
  • meteorismo, flatulenza;
  • crampi addominali;
  • dolori addominali generalmente localizzati nel fianco sinistro;
  • alterazioni dell’alvo con alternanza di stitichezza-diarrea;
  • febbre e dolori addominali;
  • complicanza emorragica.

COSA MANGIARE E COSA EVITARE CON LA DIVERTICOLITE.

Non è obbligatorio per il paziente seguire una dieta specifica, tuttavia, si raccomanda fortemente di aumentare l’assunzione di acqua, cereali, frutta e verdura, e di consumare sostanze che formino della massa fecale morbida (ad esempio psillio o macrogol) per aumentare l’apporto di fibre.

Da evitare invece  i semi di piccole dimensioni come quelli presenti nella frutta, poiché potrebbero incastrarsi in queste estroflessioni, determinando un’infiammazione dei diverticoli.

Di norma, il gastroenterologo suggerisce una dieta che riduce lo sforzo dell’intestino, dunque, evitando le fibre vegetali, a favore di una dieta più “liquida”, idratante e ricca di carboidrati e proteine. Questa dieta inoltre, viene solitamente associata a una terapia antibiotica.

Come prevenire i diverticoli?

L’adozione di uno stile di vita sano è sicuramente un ottimo palliativo, e il miglior modo per ridurre la  probabilità di sviluppare i diverticoli.

In secondo luogo è essenziale consumare tante fibre e pochi grassi saturi per prevenire la stitichezza e garantire un’ idratazione durante o dopo i pasti per facilitare i movimenti intestinali.

È infine utile praticare una regolare attività fisica, poiché contribuisce a rafforzare il tono muscolare del colon.

 

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