Debolezza, prurito, minzione frequente, bocca secca, irritabilità, vista offuscata, perdita di peso, senso di fame.
Se hai uno di questi sintomi, o tutti insieme, potresti soffrire di glicemia alta. Bada bene, non si tratta di una patologia gravissima, ma se non curata adeguatamente potrebbe sfociare nel diabete.
COS’È LA GLICEMIA ALTA E PERCHÉ È PERICOLOSA?
La glicemia alta, anche conosciuta come ipoglicemia, non è altro che una concentrazione abbondante di glucosio presente nel sangue.
Il glucosio è molto importante per il nostro organismo, ne assumiamo naturalmente grazie agli alimenti che lo contengono, ma bisogna fare molta attenzione, perché come per ogni cosa, un eccesso di esso può essere davvero dannoso e trasformarsi nel tanto temuto diabete.
In soggetti sani, che seguono un’alimentazione corretta, normalmente nell’arco della giornata, i valori della glicemia sono stabili tra i 60 e i 130 mg/dl.
A digiuno invece, possono variare dai 70 ai 110 mg/dl; tra 100 e 125 mg/dl parliamo di una condizione di alterata glicemia a digiuno, un campanello d’allarme per porre maggior attenzione al tuo stile di vita.
Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono da considerarsi probabili sintomi del diabete.
Purtroppo i diabetici fanno i conti tutti i giorni con questa fastidiosa malattia, e non possono trascurarsi, bisogna monitorare costantemente i valori della glicemia nel sangue tramite apposite apparecchiature, e specifiche cure da adottare giornalmente per tutta la vita. Insomma, un diabetico vive con la perenne seccatura di una routine che non ha mai desiderato né scelto. Dunque, occhio a non arrivare a tanto!
COME TENERE A BADA L’IPOGLICEMIA CON L’ALIMENTAZIONE
Quante volte hai sentito dire: “Sei ciò che mangi”?
Mai altro motto è stato più vero. Tutto ciò che passa per il nostro organismo determina delle conseguenze, buone o cattive, ecco perché bisogna condurre una vita sana ed equilibrata, soprattutto in fatto di alimentazione.
Un regime alimentare impeccabile è “la panacea”, e per la glicemia alta non fa eccezione, prima di imbottirci di farmaci, forse è il caso di consultare gli esperti del settore, per gestire tramite alimentazione questa fastidiosa condizione, o evitare il problema con una prevenzione che non ha costi: mangiare bene!
A questo punto la domanda viene spontanea: “Cosa bisogna mangiare, e cosa evitare per non avere a che fare con l’ipoglicemia?”
Ecco due liste ben dettagliate:
Alimenti consigliati:
- verdure a foglia verde (spinaci, cime di rapa, lattuga, cavolo, rucola, asparagi e broccoli)
- legumi (fagioli, ceci, fave e lenticchie)
- cereali integrali (riso, pane, pasta integrale, avena, miglio e quinoa)
- frutta(mele, pere, arance e fragole, nespole, albicocche, pesche e lamponi)
Alimenti da evitare o ridurre:
- dolciumi e snack (li conosci sicuramente tutti)
- bevande (alcoliche, industriali, succhi di frutta)
- carboidrati (pane, pasta, pizza, patate,riso)
- cibi ricchi di grassi (insaccati, wurstel, panna, formaggi grassi e cibo spazzatura)
- carni grasse (salsiccia, pancetta, guanciale, agnello, oca)
ALTRI CONSIGLI UTILI PER TRATTARE O PREVENIRE L’IPOGLICEMIA
- Una soluzione ricorrente abbiamo appurato che riguardi la giusta idratazione del corpo, dunque, ancora una volta, bere sembra essere un ever green per una vita salutare. Questo must non deve essere una cura momentanea, ma andrebbe acquisito come stile di Bere almeno 1 litro e mezzo d’acqua al giorno è un’abitudine che chiunque dovrebbe avere.
- Il sano riposo è importantissimo poiché la buona o la cattiva qualità del sonno influisce senz’altro sui livelli di glicemia, ma con questo non ti sto dicendo che devi privilegiare il divano nei momenti di “off”, piuttosto dormi quando dovresti, ma nel tempo libero pratica dell’attività fisica, perché inutile dirlo, anche la sedentarietà favorisce la glicemia alta.
- Negli anni, degli studi hanno dimostrato che è utile l’assist di integratori, tisane e infusi naturali, ma di per sé non costituiscono una soluzione permanente e assoluta, vanno sempre combinati ad un regime alimentare studiato ad hoc dal tuo nutrizionista di fiducia, oltre che a eventuali cure mediche.
- Per ultimo, ma non per importanza, farsi seguire appunto, da professionisti del settore con una terapia alimentare mirata e personalizzata, si rivela sempre la giusta mossa.
Se sei interessato a cambiare stile di vita per combattere l’ipoglicemia puoi rivolgerti a noiper un primo incontro totalmente gratuito!