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Quanto l’obesità diventa un rischio per la salute.

L’AUTORE

Quando parliamo di obesità, spesso pensiamo all’aspetto meramente estetico. Crediamo che le persone affette da obesità siano quelle che vediamo nei reality americani, ovvero quelle che consumano tanto cibo spazzatura, e diciamoci la verità, in molti, con rabbia pensano: “se la cercano loro!”. Ma le persone obese non sempre lo sono per scelta, ci sono disfunzioni che portano ad ingrassare esponenzialmente, e non ci rendiamo conto che passare dal sovrappeso all’obesità è davvero un attimo.

OBESITÀ E RISCHIO CARDIOVASCOLARE

La Società Italiana dell’Obesità ne dà la seguente definizione:

«Un insieme di alterati parametri morfometrici, come l’indice di massa corporea e la circonferenza addominale. Caratterizzata da una storia di peso alterato protratta nel tempo e da meccanismi fisiopatologici estremamente complicati, nel sistema nervoso centrale e periferico che regolano il metabolismo basale, molto studiati ma non ancora ben caratterizzati».

Sia in età pediatrica che adulta è stato appurato che il maggior rischio di salute legato al problema dell’obesità è di tipo cardiovascolare. Più nello specifico, è stato reso noto che in soggetti di tutte le età si generano danni aterosclerotici ai vasi che normalmente danno il via ad alterazioni della funzione cardiovascolare future.

Otre ad un eccesso di peso si possono manifestare anche l’ipertensione, l’iperglicemia e dislipidemia, senza contare che ingrassare troppo crea un’infiammazione così ramificata che arriva fino ai vasi sanguigni, sfociando per questo spesso nella tanto temuta trombosi. Purtroppo i rischi di salute che comporta l’obesità non terminano qui, bensì, spesso si è riscontrato anche:

  • ischemia cardiaca
  • scompenso cardiaco
  • peggioramento della dispnea
  • riduzione della capacità di sostenere sforzi
  • aumento di problemi di edemi agli arti inferiori

PREVENZIONE E CURA DELL’OBESITÀ

Benché l’obesità sia considerata una vera e propria malattia già da tempo, è molto difficile trovare una cura o una prevenzione che non sia legata ad una sana alimentazione. Tuttavia, ci sono delle linee guida che riguardano la prevenzione e la gestione delle malattie cardiovascolari correlate. Anche in questo caso il calo peso ponderale rimane la migliore soluzione per  non insorgere in tali patologie. La riduzione di peso non è sufficiente se quest’ultima non è accompagnata da una giusta motivazione del paziente in questione, poiché essendo davvero tanti i kili di troppo parlando di obesità, c’è i rischio che si ricada subito nelle solite cattive abitudini alimentari, riacquistando perciò rapidamente peso; ecco perché bisogna lavorare più sullo stile di vita, affinché questo venga cambiato per sempre.

L’OBESITÀ PROLUNGATA GENERA RISCHI MAGGIORI PER LA SALUTE

Un’altra amara verità è che più a lungo una persona resterà obesa, più rischi di complicanze cardiovascolari si ritroverà ad affrontare. In particolare è stimato che per ogni anno di vita da obeso aumenti del 2-4% il rischio di aterosclerosi, e con esso la probabilità di fallire nella risoluzione dei problemi cardiovascolari. Dunque il campanello d’allarme per una “prevenzione” deve scattare già nei soggetti in sovrappeso.

Dunque, siccome non ci ritroviamo di fronte ad un problema marginale, bisogna giocare d’anticipo e indurre le persone, sin dall’infanzia, ad acquisire un equilibrato stile di vita, per scampare a complicanze salutari che mettano a rischio la qualità della vita, più nello specifico, a livello psico-fisico.

Rivolgersi ad un centro specializzato, anche in questo caso risulta la migliore mossa.

 

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