Oggi, sono in molti a soffrire di celiachia, probabilmente un tempo non si sentivano molti casi perché i medici prescrivevano gli esami ad hoc in rare occasioni, dunque con maggiori controlli e il diffondersi dei test ematici, la percentuale di persone intolleranti al glutine è cresciuta a dismisura. Ma non è tutto, cambiando le tecniche di conservazione dei grani si è modificata anche la loro composizione, e di conseguenza è aumentata la percentuale di glutine. Insomma, spesso il progresso non è sinonimo di benessere, e i celiaci ne sanno qualcosa. Cerchiamo di capire come comportarsi con l’alimentazione quando si scopre di avere questa patologia.
DIFFERENZA TRA CELIACHIA E INTOLLERANZA AL GLUTINE.
La celiachia è stata definita come “una patologia di tipo alimentare autoimmune e permanente”. Chi ne è affetto ha probabilmente di base una predisposizione genetica, per cui ingerendo del glutine, scatena una serie di effetti immediati non molto “simpatici”. Il celiaco pur assumendo una quantità di glutine irrisoria sta male, a differenza di chi ha un’intolleranza al glutine, per cui il quantitativo fa la differenza.
Infatti celiaci non si nasce, piuttosto si nasce con la predisposizione a questa malattia; intolleranti invece, lo si può diventare nel corso del tempo; spesso tra i 30 e i 50 anni contiamo il maggior numero di casi che si sono affacciati a questo tipo di problema.
Inoltre, le intolleranze vanno e vengono in base all’abuso o meno che si fa del cibo consumato che provoca il fastidio, quindi ci sentiamo di rassicurare sul fatto che si potrebbe guarire adottando un giusto regime alimentare per un tot di tempo, seguiti da un nutrizionista e un allergologo.
Dalla celiachia, aimè non si può guarire, e bisogna pertanto imparare a conviverci e accettare questa condizione di vita, che inizialmente può sembrare rigida, ma con il passare del tempo ci si abitua, soprattutto perché oggi vi è molta attenzione alla causa, quindi sebbene costi un pochino in più il cibo per celiaci, non manca davvero nulla tra i banconi alimentari, ristoranti, gelaterie e così via.
COME CAPIRE SE SI È CELIACI O INTOLLERANTI: I SINTOMI
Intolleranza al glutine o al frumento: sintomi.
Per diagnosticare un’intolleranza al glutine o al frumento bisogna purtroppo andare ad esclusione, ovvero, quando si sta male bisogna iniziare a togliere dal proprio regime alimentare un alimento alla volta, per capire quale sia quello che dà fastidio al nostro organismo.
Ma quali sono i sintomi di un’intolleranza alimentare del genere?
l’ipersensibilità da glutine o da frumento si può presentare in qualsiasi momento della vita, questo fenomeno può essere passeggero o recidivo.
Per appurare che ci troviamo di fronte ad un’intolleranza bisogna avere alcuni o tutti i seguenti sintomi:
- Crampi addominali, bruciore allo stomaco, nausea, vomito, flatulenza, pesantezza, stitichezza e diarrea;
- Stanchezza simile all’affaticamento, crampi muscolari e articolari o intorpidimento degli arti;
- Mal di testa, confusione, disorientamento, problemi circolatori;
- Eczemi, lingua arrossata o gonfia.
Una volta stabilito ed escluso che non si tratti di celiachia, occorre escludere dalla propria dieta il glutine, almeno per un tempo stabilito da un professionista, per poi riprovare ad introdurlo col tempo (almeno un paio d’anni).
Celiachia: sintomi.
I celiaci sviluppano una sintomatologia variabile da persona a persona, e purtroppo se trascurata, e non prevenuta con una dieta mirata, può aggravarsi fino ad un punto di non ritorno, con conseguenze per tutta la vita. Impariamo a capire i primi segnali che il nostro organismo ci presenta:
- Perdita di peso
- Crampi e o dolori addominali
- Meteorismo e flatulenza
- Astenia
- Anemia
- Dermatiti
- Letargia
- Ansia e depressione
Spesso non è semplice riconoscere la celiachia, in quanto presenta sintomi confondibili con le problematiche di natura gastrointestinali, infatti l’anemia e i dolori intestinali sono i campanelli d’allarme che non lasciano alcun dubbio.
ALIMENTAZIONE PER CELIACI
Con l’alimentazione del celiaco c’è poco da scherzare, vi sono dei protocolli specifici da seguire, infatti l’ambito della ristorazione ha dovuto rivoluzionare tutti i menu e i locali, per permettere anche ai celiaci di consumare senza rischi.
Gli alimenti vengono classificati in:
- Alimenti permessi, caratterizzati dalla completa assenza di glutine.
- Alimenti a rischio, con possibili tracce di glutine.
- Alimenti vietati, con glutine presente.
Non a caso questa classificazione è chiamata “l’abc della dieta dei celiaci”.
Per facilitare la scelta del cibo, basti sapere che gli alimenti privi di glutine, dunque quelli che hanno il via libera, sono sicuramente:
- Pesce
- Carne
- Verdura
- Legumi
- Frutta fresca e secca
- Latte e derivati
- Uova
- Solo alcuni tipi di cereali come: mais, riso, quinoa, miglio, grano saraceno, avena, amaranto, sorgo
Ovviamente questi elencati devono essere privi di contaminazioni con altri alimenti contenenti il glutine, quindi bisogna sempre controllare le etichette per essere sicuri di ciò che si acquista.
Fortunatamente molte aziende sono sempre più attente al gluten free, perché oggi c’è maggior sensibilità verso l’argomento.
Per un piano alimentare completo “a prova di glutine” e perché no, che possa anche favorire la linea oltre che il benessere
saremo lieti di aiutarti!